8ruga 14/16

Portale in granito bianco di Montorfano bocciardato.


Fui svegliato dal campanone della parrocchiale di Pallanza che suonava la messa. Era domenica, infatti, e avevo dormito fino alle nove. Appena misi fuori la testa dal telone vidi Matilde e l’Orimbelli sul molo, coi loro bagagli al piede. «Ho capito che dormivate ancora» disse lui «e non ho voluto svegliarvi». Con le campane che tuonavano nel cielo, lasciammo il porto diretti a Santa Caterina. Avevo dormito poco e mi sentivo stanco. La giornata si annunciava splendida e la sponda, allontanandosi, mi mostrava l’Isolino, presso terra, e la punta della Castagnola poco oltre, con qualche globo di foglie già rosse o gialle tra il folto degli alberi. L’autunno di quell’anno stava mettendo piede sul lago, silenziosamente e quasi di soppiatto, come un inserviente invisibile ma rapido nei movimenti che avesse l’incarico di cambiare lo scenario di un palcoscenico, per prepararlo all’ultimo atto di una commedia o di un dramma. Durante la traversata raccontai a Matilde la storia del Beato Alberto Besozzi che si era fatto eremita alcuni secoli prima sulla roccia a picco di fronte a noi, dopo essere scampato all’annegamento durante un naufragio, proprio nelle acque che stavamo navigando. «Il Beato Alberto» disse «prima del naufragio era un mercante, o meglio un usuraio che andava facendo i suoi affari nei paesi del lago. Un giorno fu preso dalla tempesta e il suo navicello si rovesciò. Riuscì a raggiungere la riva a nuoto, ai piedi di quella parete rocciosa. Veniva da Intra, dove aveva guadagnato, speso, trovato donne, amici e nemici».

Piero Chiara
LA STANZA DEL VESCOVO
Mondadori 1976


Questo palazzo era l’antica dimora della nobile famiglia Franci-Castiglioni che diede i natali a illustri personaggi tra cui Sebastiano, collaboratore del giornale Caffè di Pietro Verri. Nel 1811 la casa fu acquistata dall’avvocato Giuseppe Antonio Guglielmazzi, vice prefetto e vice intendente generale della allora provincia di Pallanza. Sulla facciata dell’edificio una lapide ricorda un altro Guglielmazzi, Pietro, canonico e nipote del precedente.

Add comment

© 2016 Associazione Verbania Milleventi - Powered by WordPress & Tayp by IshYoBoy.com