L’importanza di questo portale va oltre l’oggetto in sé, la si misura soprattutto nella sua capacità di inserirsi armoniosamente nel contesto paesaggistico e architettonico. Le pietre del paramento murario, un misto di graniti, beole e mattoni sono riprese tra le due lesene in granito rosa creando una continuità tra muro e portale. Il portale, con decorazioni leggere, inquadra la quinta architettonica che modella il parco. Il verde è protagonista sia all’esterno, con un glicine rampicante sia all’interno del parco.
Villa Medini
Mentre percorrevo lento gli angusti viottoli, non di rado fermavo il passo, come uno che voglia approfondir qualcosa meditando, qualcosa che, pur restando invisibile e inudibile, era nell’aria silenziosa, pronto a esser colto. In un modo o nell’altro pareva che il mio spirito non cessasse di rimuginare l’idea del vivere da eremita, che aveva pur determinato il mio viaggio. Mi ricordai così d’aver ricevuto al mattino una lettera col timbro di Pallanza, scrittami da un anziano e ricco signore, che mi annunciava la sua visita e attendeva la mia nella sua villa oltre il lago. Anche lui aveva battezzato la sua casa Eremitage. La deliziosa luce mattutina che il sole riversava sulla regione più bella del mondo, i pendii fioriti che si arrampicano sul Mottarone, il vasto lago e, sullo sfondo, le alte montagne luccicanti nell’aria come argento ebbero il potere di ancorarmi al regno dei sensi. Mi pervase quella sorta di gaiezza che rende felici di contemplare e sentendosi grata e paga del puro e semplice esistere, considera il lavorio del pensiero come un gioco artificioso. Tutto ciò libera dal peso del mistero della vita, e fa pensare al Creatore come a un artista beato e beatificante, ad un Maestro che mai si sazia di prodigare felicemente la sua forza.
Gerhart Hauptmann (premio Nobel 1912) MIGNON UTET 1979
Villa Medini era un tempo il magazzino delle fornaci di laterizi che fin oltre la metà dell’Ottocento occuparono la riva del lago sottostante, dove oggi ci sono i giardini contigui di Villa L’Eremitaggio e di Villa Scagliola.
All’inizio del Novecento l’americano William B. Kaupe, facoltoso collezionista d’arte, acquistò la villa a lago, ampliandola, e trasformò il magazzino in scuderia-rimessa, costruendovi a lato il raffinato portale.
Nel 1943 il nuovo proprietario, Alfredo Medini, trasformò l’edificio in casa d’abitazione. Il corpo centrale, più rialzato, venne abbattuto su progetto dell’architetto Alessandro Minali.
Il paesaggio della nostra città è un paesaggio di acque, giardini e... pietre. Pietre che diverse per caratteristiche, gusto e lavorazione decorano e rendono monumentali gli ingressi degli edifici storici della città.
Questo sito internet e l'agile e intelligente volume frutto di un accurato lavoro di ricerca, documentazione e fotografia ci accompagnano nella loro scoperta, in una passeggiata che unisce la storia e l’architettura
degli edifici a quella degli uomini e alle loro narrazioni.
Un modo nuovo e insolito per guardare con occhi diversi luoghi conosciuti, o per accompagnare i turisti in passeggiate meno consuete alla scoperta della città.
I portali al centro del progetto aprono a nuove prospettive e delineano un percorso di visita che dipanandosi quasi per un millennio attraversa Pallanza e Suna, prima tappa di un percorso che,
ponendo al centro il patrimonio cittadino, costruisca a partire da esso progetti di valorizzazione e promozione turistica.
Monica Abbiati, Assessore alla Cultura del Comune di Verbania
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