2via Vittorio Veneto 81 C


L’importanza di questo portale va oltre l’oggetto in sé, la si misura soprattutto nella sua capacità di inserirsi armoniosamente nel contesto paesaggistico e architettonico. Le pietre del paramento murario, un misto di graniti, beole e mattoni sono riprese tra le due lesene in granito rosa creando una continuità tra muro e portale. Il portale, con decorazioni leggere, inquadra la quinta architettonica che modella il parco. Il verde è protagonista sia all’esterno, con un glicine rampicante sia all’interno del parco.


Mentre percorrevo lento gli angusti viottoli, non di rado
fermavo il passo, come uno che voglia approfondir qualcosa
meditando, qualcosa che, pur restando invisibile e
inudibile, era nell’aria silenziosa, pronto a esser colto.
In un modo o nell’altro pareva che il mio spirito non cessasse di rimuginare
l’idea del vivere da eremita, che aveva pur determinato il mio viaggio.
Mi ricordai così d’aver ricevuto al mattino una lettera col timbro di
Pallanza, scrittami da un anziano e ricco signore, che mi annunciava
la sua visita e attendeva la mia nella sua villa oltre il lago. Anche lui
aveva battezzato la sua casa Eremitage.
La deliziosa luce mattutina che il sole riversava sulla regione più bella
del mondo, i pendii fioriti che si arrampicano sul Mottarone, il vasto
lago e, sullo sfondo, le alte montagne luccicanti nell’aria come argento
ebbero il potere di ancorarmi al regno dei sensi. Mi pervase quella
sorta di gaiezza che rende felici di contemplare e sentendosi grata
e paga del puro e semplice esistere, considera il lavorio del pensiero
come un gioco artificioso. Tutto ciò libera dal peso del mistero della
vita, e fa pensare al Creatore come a un artista beato e beatificante,
ad un Maestro che mai si sazia di prodigare felicemente la sua forza.

Gerhart Hauptmann
(premio Nobel 1912)
MIGNON
UTET 1979


Villa Medini era un tempo il magazzino delle fornaci di laterizi che fin oltre la metà dell’Ottocento occuparono la riva del lago sottostante, dove oggi ci sono i giardini contigui di Villa L’Eremitaggio e di Villa Scagliola.
All’inizio del Novecento l’americano William B. Kaupe, facoltoso collezionista d’arte, acquistò la villa a lago, ampliandola, e trasformò il magazzino in scuderia-rimessa, costruendovi a lato il raffinato portale.
Nel 1943 il nuovo proprietario, Alfredo Medini, trasformò l’edificio in casa d’abitazione. Il corpo centrale, più rialzato, venne abbattuto su progetto dell’architetto Alessandro Minali.

 

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