Un arco di cemento armato rivestito di lastre di serizzo. A fianco di una delle spalle dell’arco è posta una statua in pietra calcarea. Nel 2014 è stato oggetto di un intervento di restauro.
A fine giugno 1953 Tozzi porta a termine un nuovo incarico pubblico a cui sta lavorando
da circa due anni. Come infatti scrive all’amico Borla già il 21 maggio 1951,
“Un comitato di brave persone, qui a Suna, si è messa in testa di costruire, in piazza,
di fronte alla Chiesa di S.Lucia un monumento ai caduti delle due guerre. Ma ne sono
molto allarmato: i monumenti sono il disastro e la calamità di tutti i paesi del mondo
e, salvo rare eccezioni, invece di abbellire, deturpano irrimediabilmente
il luogo più aggraziato e ridente. Vi era da scegliere fra due
progetti, uno era roba repellente e da cimitero. L’altro più serio
era una specie di muraglia che avrebbe tolto la visuale del lago.
Ho protestato e sono riuscito ad imporre un progetto mio, fatto
per evitare il peggio e che, anzi, è concepito in modo da legarsi al
paese e da non diminuirlo esteticamente. Una specie di arco sormontato
da due leoncini di granito, attraverso il quale si scorgono il lago e i monti. Non starà male.
Sopra una sporgenza vi sarà un’urna votiva in bronzo. I due leoncelli
in pietra esistono già. Sembrano cose romaniche, splendidamente
patinate dal tempo; ma il proprietario non li cede che per
una somma abbastanza forte e che non abbiamo.
Per contribuire per quanto possibile alla realizzazione di questo progetto, ho pensato
di fare una lotteria con un mio dipinto. Soli venticinque sottoscrittori a L. 2.000 l’uno.
La somma è un pò forte ma le probabilità di vincere sono anche serie. Vorrebbe
avere la cortesia di interpellare i suoi amici in proposito? Comunque le accludo alcuni
biglietti. I sottoscrittori non avranno da fare altro che di scrivervi sopra il loro nome
ed indirizzo. Scusi, caro Borla, se abuso del suo tempo e della sua pazienza. Ma non
ho trovato altro modo per evitare che si deturpasse il paese. Tra poco mi rimetterò al
lavoro. La salute, quest’anno, sembra fare giudizio”.
La lettera è accompagnata da schizzi a penna del progetto per il monumento, per
il quale non sarà poi possibile utilizzare i “due leoncini di granito”, tanto che
l’artista progetterà un’apposita figura che viene collocata su un piedistallo a sinistra
dell’arco centrale. La statua, realizzata dallo scultore Gastone Panciera dell’Accademia
di Brera, “simboleggia il Sacrificio del combattente che cade e muore, il volto
rovesciato all’indietro verso la luce del sole” (Inaugurato a Suna il Monumento ai Caduti, quotidiano lombardo non
identificato, giugno 1953). La lotteria, ideata da Tozzi per finanziare almeno
in parte l’iniziativa, ha luogo nel 1952 e vale come utile contributo alla riuscita del progetto.
Il 29 giugno 1953 si tiene la cerimonia ufficiale di inaugurazione del monumento,
di cui Erminia Brunetti Tozzi è una delle due madrine, in quanto madre
dei due fratelli di Mario – Ottorino e Corrado – caduti nella guerra 1915-1918.
Scrive Tozzi alla moglie Marie-Thérèse lo stesso 29 giugno: “Il monumento è
assai bello ed anche tu cambierai idea quando lo vedrai. La statua fatta su mio
disegno, è grandiosa ed è risultata proprio come la desideravo”.
MONUMENTO AI CADUTI
ESTRATTO DAL CATALOGO RAGIONATO GENERALE DEI
DIPINTI DI MARIO TOZZI
Mondadori 1988
In collaborazione con Archivio storico Mario Tozzi
Il paesaggio della nostra città è un paesaggio di acque, giardini e... pietre. Pietre che diverse per caratteristiche, gusto e lavorazione decorano e rendono monumentali gli ingressi degli edifici storici della città.
Questo sito internet e l'agile e intelligente volume frutto di un accurato lavoro di ricerca, documentazione e fotografia ci accompagnano nella loro scoperta, in una passeggiata che unisce la storia e l’architettura
degli edifici a quella degli uomini e alle loro narrazioni.
Un modo nuovo e insolito per guardare con occhi diversi luoghi conosciuti, o per accompagnare i turisti in passeggiate meno consuete alla scoperta della città.
I portali al centro del progetto aprono a nuove prospettive e delineano un percorso di visita che dipanandosi quasi per un millennio attraversa Pallanza e Suna, prima tappa di un percorso che,
ponendo al centro il patrimonio cittadino, costruisca a partire da esso progetti di valorizzazione e promozione turistica.
Monica Abbiati, Assessore alla Cultura del Comune di Verbania
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