Un antico portale che inquadra il cortile di un palazzo risalente al periodo medioevale caratterizzato da archi a sesto acuto poggianti su colonne con capitelli decorati con motivi geometrici.
La struttura sopravvissuta del palazzo, attualmente visibile, si articola intorno a due cortili: sul primo prospetta la facciata, un tempo probabilmente abbellita da una decorazione a finto bugnato, di cui restano oggi solo alcune tracce; al piano terreno si sviluppa un portico articolato in tre archi con ghiera in mattoni e coperto da un soffitto ligneo a cassettoni: sopravvivono gli affreschi, databili al XV secolo, che decorano l’interno dei sottarchi e dei pennacchi, con motivi vegetali (rami fioriti e ricchi di frutti – in particolare melograni), circondati da cartigli che contengono iscrizioni molto danneggiate. Come sopravvivenza del XV secolo restano anche due capitelli in serizzo (uno decorato con un motivo “a ovuli” e l’altro “a scudi”); le finestre originali archivoltate che si aprivano al primo piano, invece, sono state sostituite da quelle attuali di forma rettangolare. Attraverso il portico si accede ad un secondo cortile più interno: sulla parete di fronte all’ingresso si colloca un architrave che riporta una iscrizione dedicatoria (“MCCCXXXI mensis marzi Johannes Morigie fecit fieri hoc…”); si identifica in questo modo un riferimento cronologico indicativo almeno per il nucleo originario (l’anno 1331, appunto), a partire dal quale si sarebbe poi sviluppato il palazzo quattrocentesco. È da questo cortile interno che si accede al primo piano dell’edificio, in cui si trova il salone (oggi diviso in tre locali) affrescato con le scene cortesi che costituiscono l’unica sopravvivenza – oltre alle già citate tracce di decorazione che rimangono visibili nei sottarchi del portico – della quattrocentesca decorazione, che senza dubbio ornava anche altri locali del palazzo.
Francesca Zocchi, HOC OPUS FECIT Affresci del Quattrocento nel Verbano, Museo del Paesaggio, Verbania 2001
Il paesaggio della nostra città è un paesaggio di acque, giardini e... pietre. Pietre che diverse per caratteristiche, gusto e lavorazione decorano e rendono monumentali gli ingressi degli edifici storici della città.
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I portali al centro del progetto aprono a nuove prospettive e delineano un percorso di visita che dipanandosi quasi per un millennio attraversa Pallanza e Suna, prima tappa di un percorso che,
ponendo al centro il patrimonio cittadino, costruisca a partire da esso progetti di valorizzazione e promozione turistica.
Monica Abbiati, Assessore alla Cultura del Comune di Verbania
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